Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39702 del 12 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:39702PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare in modo analitico e completo, dando conto delle fonti di prova acquisite, quali le intercettazioni telefoniche e ambientali e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, al fine di accertare la sussistenza di un rapporto associativo e non di una mera condotta concorsuale, nonché l'apporto stabile e documentato dell'indagato nell'ambito dell'organizzazione criminale, con l'attribuzione di specifici ruoli e compiti. La motivazione deve altresì giustificare le esigenze cautelari, anche sulla base delle modalità di commissione del fatto, senza limitarsi ad affermazioni apodittiche circa la disponibilità di sostanze stupefacenti o la capacità criminale dell'indagato. Il giudice è inoltre tenuto a confutare puntualmente le argomentazioni difensive, in ossequio al principio del contraddittorio e del diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AM. Lu. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Caltanissetta 17 marzo 2009 nel proc. pen. n. 127/09 R.G.M.C.P..

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dr. BAGLIONE Tindari, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

Osserva:

IN FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 17 marzo 2009 nel pr…

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