Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 333 del 2016

ECLI:IT:TARCZ:2016:333SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di dichiarazione di pubblica utilità finalizzato all'espropriazione di un immobile sottoposto a vincolo culturale è legittimo quando l'acquisizione del bene si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione e ampliamento della realtà archeologica, che prevede interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza e incremento delle attività culturali, in quanto tale interesse pubblico ulteriore e diverso rispetto a quello perseguito con l'imposizione del vincolo è valutato dall'amministrazione nell'esercizio del suo potere discrezionale, senza che rilevi la mera disponibilità del proprietario a rendere fruibile l'immobile per finalità analoghe. La motivazione del provvedimento è adeguata quando illustra in modo chiaro e logico le ragioni dell'acquisizione del bene nell'ambito del progetto complessivo, senza che assuma rilievo il contrasto con precedenti determinazioni di acquisizione parziale, atteso che l'integrale acquisizione può essere giustificata dalle esigenze del progetto di valorizzazione. I principi di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza dell'azione amministrativa sono rispettati quando l'espropriazione risulta funzionale al perseguimento dell'interesse pubblico, senza che assuma rilievo lo stato di degrado in cui versa l'immobile, in quanto tale circostanza rende evidente l'esigenza di interventi di preservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

Sentenza completa

N. 00782/2014
REG.RIC.

N. 00333/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00782/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 782 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da ((omissis)) e ((omissis)), rappresentate e difese dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), elettivamente domiciliate in Catanzaro, via A. Turco n. 18, presso lo studio dell’avv. ((omissis));

contro

il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, presso cui è domiciliato in Catanzaro, via G. da Fiore n. 34;

per l’annullamento

del decreto del 4 marzo 2014 della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria, recante di…

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