Consiglio di Stato sentenza n. 541 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:541SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria può essere legittimamente annullato in autotutela dall'amministrazione comunale quando l'istanza di condono edilizio originaria riguardava solo un determinato edificio, mentre la concessione è stata erroneamente estesa anche ad altre opere non comprese nella domanda iniziale, presentata oltre i termini perentori previsti dalla legge. In tal caso, l'amministrazione non è tenuta a comunicare l'avvio del procedimento di annullamento, in quanto l'eventuale partecipazione del privato non avrebbe potuto incidere sull'esito del procedimento, essendo il vizio di legittimità evidente. Inoltre, l'ampliamento dell'oggetto della domanda di condono, oltre il termine perentorio, non può essere qualificato come una consentita integrazione della stessa, ma costituisce un'inammissibile estensione della richiesta di sanatoria ad immobili ulteriori rispetto a quello originariamente indicato. Qualora l'area in cui insiste il manufatto oggetto della domanda di condono edilizio sia sottoposta a vincolo paesaggistico, l'amministrazione è legittimata a richiedere al privato la produzione della necessaria documentazione ai fini del rilascio della prescritta autorizzazione paesaggistica, senza che ciò comporti una violazione del principio del contrarius actus, ove l'amministrazione proceda successivamente all'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica già rilasciata in assenza della documentazione richiesta. Infine, il diniego di concessione edilizia in sanatoria, motivato sulla base della mancata produzione della documentazione necessaria ai fini dell'esame dei profili paesaggistici, non può essere impugnato deducendo la mancanza di pregiudizio ambientale, in quanto tale profilo non attiene ai motivi posti a fondamento del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/01/2020

N. 00541/2020REG.PROV.COLL.

N. 05127/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5127 del 2009, proposto dalla società Mazzei Salvatore S.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avv.ti proff. Emilio Battaglia e Fabio Saitta, con domicilio digitale presso i medesimi,

contro

il Comune di Lamezia Terme, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avv. Francesco Bevilacqua ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell’avv. Roberto Amodeo in Roma, via C. Poma n. 2,

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda) n. 1558 del 4 dicembre 2008, resa tr…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.