Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6779 del 19 febbraio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:6779PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'ambito di una procedura concorsuale, attesta falsamente di aver compiuto la valutazione comparativa dei titoli dei candidati, quando in realtà i giudizi individuali e collegiali sono stati predisposti da soggetti estranei alla commissione giudicatrice, integra il reato di falsità ideologica in atto pubblico. Ciò in quanto l'attestazione contraria al vero, contenuta nel verbale conclusivo del concorso, costituisce una falsa rappresentazione di una situazione di fatto che rappresenta il presupposto indispensabile per il compimento dell'atto dispositivo, anche se quest'ultimo consiste in una mera manifestazione di volontà. La violazione delle norme di legge e di regolamento che disciplinano lo svolgimento dei pubblici concorsi, come l'obbligo di predeterminare criteri oggettivi di valutazione dei titoli dei candidati, integra altresì il reato di abuso d'ufficio, in quanto determina un ingiusto vantaggio patrimoniale per i soggetti favoriti, che acquisiscono indebitamente il prestigio e i benefici economici connessi alla nomina a professore universitario di ruolo. Infine, le pressioni esercitate nei confronti di alcuni candidati, al fine di indurli a ritirarsi dal concorso, integrano il reato di violenza privata, in considerazione del particolare contesto accademico in cui tali condotte si sono realizzate.

Sentenza completa

La Corte d'appello di Roma con sentenza 1.12.2000 -in parziale riforma della decisione del tribunale della stessa città in data 7.6.1999- dopo aver pronunciato alcune assoluzioni, rideterminava la pena nei confronti di M. G., per i residui reati di falso ideologico continuato (capo A della rubrica) ed abuso d'ufficio (capo C), in anni uno e mesi otto di reclusione, confermando nel resto. Restavano quindi confermate le statuizioni di condanna pronunciate dal primo giudice nei confronti di P. G., C. S., P. P. e D. V. I. per il delitto di cui al capo A) della rubrica (falsità ideologica) e quelle pronunciate nei confronti di C. V. e C. C. V. per i reati di cui ai capi C) (abuso d'ufficio) e D) (violenza privata, così modificata l'originaria imputazione di concussione).
La vicenda aveva per oggetto l'espletamento di due concorsi per professore ordinario di prima fascia, per il raggruppamento di otorinolaringoiatria, banditi, rispettivamente, con decreti mini…

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