Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29781 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29781PEN

Massima

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Il reato di diffamazione è integrato quando la comunicazione dello scritto ingiurioso, pur diretta a una sola persona, avvenga con modalità tali per cui le espressioni offensive vengano sicuramente a conoscenza di altri, di cui l'autore sia consapevole, come nel caso dell'invio di una comunicazione in forma non riservata ad una pubblica autorità. La scriminante della provocazione non può essere riconosciuta quando il comportamento della persona offesa, pur essendo stato negativo, non risulti tale da giustificare uno stato d'ira nell'autore della condotta diffamatoria, in considerazione della regolarità dell'operato della persona offesa e del tempo trascorso tra le risposte reiettive di quest'ultima e l'invio della comunicazione diffamatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di:

An. Lu. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Taranto, Sezione distaccata di Manduria, in data 20.4.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Carlo Zaza;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Maria Giuseppina Fodaroni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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