Consiglio di Stato sentenza n. 386 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:386SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il ritardo nella conclusione di una procedura concorsuale da parte della pubblica amministrazione, pur costituendo violazione del termine procedimentale, non determina automaticamente un obbligo risarcitorio a carico dell'amministrazione. Ai fini della responsabilità per danno da ritardo, ai sensi dell'art. 2-bis, comma 1, della legge n. 241/1990, è necessario che il ritardo sia imputabile a una condotta colposa dell'amministrazione, non essendo sufficiente il mero superamento del termine. L'onere di provare la colpevolezza dell'amministrazione, in termini di dolo o colpa, grava sul privato che agisce in giudizio per il risarcimento del danno. Nel caso in cui il ritardo sia dovuto a circostanze oggettive, come l'esigenza di riorganizzare la procedura a seguito dell'annullamento in autotutela di atti illegittimi o l'incertezza derivante dalla pendenza di un contenzioso giurisdizionale, non può ravvisarsi una violazione dei canoni di correttezza e buona amministrazione tale da integrare la colpevolezza dell'amministrazione. Inoltre, il privato che agisce per il risarcimento del danno da ritardo deve provare non solo il nesso di causalità tra il comportamento dell'amministrazione e il danno, ma anche l'effettiva sussistenza e quantificazione del pregiudizio subito, non essendo sufficiente la mera richiesta di retrodatazione degli effetti giuridici ed economici del provvedimento finale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
Sezione Seconda
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 9274 del 2016, proposto da Sa. Ma., rappresentata e difesa dagli Avv. Al. Ri. e So. ((omissis)). ed elettivamente domiciliata presso l'Avv. St. Si., in Roma, via (…);
Si. Bo., ed altri, tutti rappresentati e difesi dall'avvocato So. ((omissis)). con domicilio eletto in Roma presso l'Avv. St. Si., via (…) e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale Stato, con domicilio eletto presso lo studio Avvocatura Generale dello Stato in Roma, via (…);
Corpo Forestale dello Stato, non costituito in giudizio;
nei confronti
Ma. Ab., ed altri, non costituiti in giudizio;
per la riforma del…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.