Il Comune può legittimamente ordinare la rimozione di un cancello carrabile automatico e della relativa recinzione posti su una strada privata, anche in assenza di prova dell'esistenza di una servitù di pubblico transito, qualora risulti che tale strada sia di fatto destinata all'uso pubblico, in quanto utilizzata dalla collettività per il transito veicolare. In tali casi, il Comune può esercitare il potere di autotutela possessoria di diritto pubblico riconosciuto dall'art. 378 della legge sulle opere pubbliche, al fine di ripristinare la libera circolazione, a prescindere dalla titolarità di un diritto reale di uso pubblico sull'area. Ciò in quanto il potere amministrativo deve essere qualificato in relazione ai presupposti sostanziali che ne hanno determinato l'esercizio, e non in base ai richiami normativi espressamente contenuti nell'atto, essendo compito del giudice ricostruire il quadro giuridico-normativo nel quale il potere è stato esercitato. Pertanto, l'assenza di riferimenti nell'ordinanza all'art. 378 della legge sulle opere pubbliche non ne inficia la legittimità, qualora risulti che l'amministrazione abbia agito per ripristinare la libera circolazione su un'area privata di fatto destinata all'uso pubblico.