Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8322 del 24 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8322PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p. è configurabile anche in assenza dell'effettiva commissione dei reati-fine, essendo sufficiente l'esistenza di una struttura organizzativa stabile e del carattere criminoso del programma associativo. Il dolo del reato associativo può desumersi dalle modalità della raccolta fondi, indicative della consapevolezza degli imputati di far parte dell'organizzazione criminosa e della volontà di operare allo scopo di truffare i beneficianti, richiedendo loro denaro con la falsa motivazione di destinarlo ad istituti di beneficenza. La regolare tenuta della contabilità della società utilizzata per l'attività truffaldina non esclude la configurabilità del reato associativo, essendo tale contabilità strumentale a creare una parvenza di liceità dell'attività. L'ingiusto profitto e il danno alle persone offese derivanti dall'attività truffaldina contestata sono ravvisabili nel fatto che le somme di denaro raccolte avevano avuto una destinazione diversa da quella effettiva, con ingiusto profitto della società per la parte eccedente le spese vive da essa sostenute nella raccolta fondi, e con conseguente danno dei benefattori, in quanto la somma o non era stata erogata all'istituto per il quale era stata richiesta ovvero era stata erogata agli istituti di beneficenza in misura inferiore al dovuto. La tempestività delle querele, con riferimento al momento in cui la persona offesa era venuta a conoscenza del reato, e la rispondenza ai requisiti formali di cui all'art. 337 c.p.p. possono essere correttamente riscontrate anche in presenza della semplice apposizione di un segno di croce in corrispondenza della frase in cui la volontà di querelarsi era stata espressa, ove tale modalità risulti idonea ad esprimere la volontà di proporre querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

2) MU. MA. CO. N. IL (OMESSO);

3) PE. AD. N. IL (OMESSO);

4) M. G. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/12/2003 CORTE APPELLO di PERUGIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha co…

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