Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive realizzate in assenza di permesso di costruire in zona vincolata deve essere adottato dall'amministrazione comunale senza necessità di concedere un termine per la demolizione volontaria, in quanto l'art. 27 del D.P.R. n. 380/2001 prevede l'immediata adozione della sanzione ripristinatoria al fine di impedire il consolidarsi di situazioni soggettive che potrebbero ostacolare l'applicazione della misura demolitoria. Ciò anche qualora le opere siano già ultimate, in quanto il presupposto per l'applicazione di tale norma è l'accertamento dell'abuso edilizio in zona vincolata, a prescindere dallo stato di avanzamento dei lavori. Pertanto, l'amministrazione comunale è tenuta a ordinare la demolizione delle opere abusive realizzate senza titolo in aree assoggettate a vincolo di inedificabilità o destinate ad opere e spazi pubblici, senza dover concedere alcun termine per la demolizione volontaria, essendo sufficiente l'accertamento dell'illecito edilizio per l'applicazione automatica della sanzione ripristinatoria. Inoltre, la natura pertinenziale dell'intervento edilizio non esclude l'obbligo del permesso di costruire qualora l'opera comporti la realizzazione di un nuovo volume superiore al 20% del volume dell'edificio principale, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera e6) del D.P.R. n. 380/2001. Pertanto, in tali ipotesi, l'amministrazione comunale è legittimata a ordinare la demolizione delle opere abusive, senza necessità di concedere alcun termine per la demolizione volontaria, al fine di reintegrare con immediatezza il bene protetto, pregiudicato dall'abusivo intervento.