Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44123 del 26 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44123PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare della custodia in carcere può essere mantenuto nei confronti dell'imputato qualora permangano le esigenze cautelari di cui all'art. 274 c.p.p., lett. c), anche in presenza di una pena inflitta in primo grado inferiore a quella concordata in appello ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p., purché la motivazione del tribunale sia giuridicamente corretta e scevra da vizi logici. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve tenere conto della pericolosità sociale dell'imputato, desumibile dal suo inserimento in un contesto criminale di particolare gravità, a prescindere dalla pena irrogata. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere adeguata e logicamente coerente, senza che possano assumere rilievo meri errori materiali relativi alla quantificazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

D'. Pa. , n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, emessa in data 25.2.2008;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Galati G. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Osserva in:

FATTO E DIRITTO

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