Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37711 del 15 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37711PEN

Massima

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La confisca di beni in sede di prevenzione antimafia è legittima anche quando i beni risultino sproporzionati al reddito e alla capacità economica del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione, a prescindere dal momento in cui tali beni siano stati acquisiti, purché sia accertata la pericolosità sociale del proposto e non sia provata la legittima provenienza dei beni stessi. L'accertamento della sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o le attività economiche del soggetto, unitamente all'impossibilità di giustificarne la legittima provenienza, costituisce il presupposto per l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca, senza che rilevi il momento temporale di acquisizione dei beni, essendo sufficiente il collegamento con la pericolosità sociale del proposto. Tale disciplina, volta a neutralizzare il proliferare di ricchezze di origine illecita, non determina una irragionevole lesione dei diritti di difesa e di altri principi costituzionali, in quanto il legislatore richiede comunque un nesso tra la cautela patrimoniale e l'esistenza di soggetti ritenuti pericolosi secondo la normativa antimafia, garantendo il contraddittorio e l'espansione della tutela dei diritti del proposto e degli altri soggetti colpiti dall'ablazione. Pertanto, la confisca può essere disposta anche per beni acquisiti in epoca anteriore all'accertamento della pericolosità sociale del soggetto, purché risultino sproporzionati ai redditi e alle attività economiche del medesimo e non ne sia provata la legittima provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adria - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS) - quale difensore del proposto (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)) e dei terzi interessati (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)), (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)) e (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)) - avverso il decreto della Corte di Appello di Reggio Calabria, in data 09.05.2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Adriano Iasillo;

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. CANEVELLI Paolo, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' …

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