Il reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, qualora il giudice abbia disposto la sostituzione della pena detentiva con il lavoro di pubblica utilità e tale pena sostitutiva sia stata integralmente eseguita, comporta l'estinzione del reato e la conseguente revoca della confisca del veicolo, in applicazione dell'articolo 186, comma 9-bis, del Codice della Strada, che prevede tale effetto una volta accertata l'avvenuta esecuzione della pena sostitutiva. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la confisca del veicolo, quale misura accessoria obbligatoria prevista per il reato di guida in stato di ebbrezza, non può essere disposta quando il reato è dichiarato estinto a seguito dell'integrale esecuzione della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, in quanto la legge impone in tal caso la revoca della confisca precedentemente disposta. Tale principio si fonda sull'esigenza di bilanciare la finalità sanzionatoria della confisca con il favor legis per l'estinzione del reato a seguito dell'adempimento della pena sostitutiva, che comporta la cessazione degli effetti penali della condanna. La massima valorizza il ruolo del lavoro di pubblica utilità quale strumento di recupero e reinserimento sociale del condannato, in linea con i principi costituzionali di umanità della pena e di finalità rieducativa della stessa.