Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21851 del 5 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21851PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 non richiede una struttura organizzativa complessa o articolata, essendo sufficiente un vincolo associativo anche esile tra almeno tre persone, purché caratterizzato dalla consapevolezza e volontà di ciascuno di partecipare stabilmente e continuativamente all'attività criminosa comune, al fine di agevolare il traffico di ingenti quantitativi di droga. La prova della partecipazione all'associazione può essere desunta anche dalla pluralità e continuità dei contatti tra gli associati, dalla rilevanza del ruolo svolto da ciascuno nell'ambito del sodalizio, dalla disponibilità di mezzi e risorse funzionali all'attività illecita, nonché dalla forza intimidatrice e dal legame solidaristico del gruppo. Ai fini della configurabilità del reato associativo non è necessaria la conoscenza reciproca tra tutti i partecipi, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà di ciascuno di contribuire all'attività criminosa comune. L'interpretazione delle conversazioni telefoniche e ambientali intercettate, pur costituendo questione di fatto rimessa al giudice di merito, deve essere logica e coerente con le massime di esperienza, senza dar luogo a mere congetture o a una motivazione illogica, specie quando tali risultanze rappresentino l'unica fonte di prova per reati complessi come quello associativo. Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, non può procedere a una nuova valutazione delle prove, ma deve limitarsi a verificare la coerenza logica e la tenuta complessiva della motivazione, senza poter sostituire la propria interpretazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 234/2014 CORTE APPELLO di LECCE, del 10/06/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/01/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIO D'ISA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. POLICASTRO Aldo, che ha concluso per l'annullamento (Ndr: testo o…

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