Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2000 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:2000SENT

Massima

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Il provvedimento di aggiudicazione di una gara pubblica, anche se già adottato, può essere legittimamente annullato in via di autotutela dalla stazione appaltante qualora sopravvengano circostanze che ne rendano opportuna la rimozione, determinando così la carenza di interesse della parte ricorrente e l'improcedibilità del relativo ricorso giurisdizionale. L'annullamento in autotutela di un provvedimento di aggiudicazione, pur incidendo sulla posizione giuridica del soggetto originariamente individuato come aggiudicatario, rappresenta un potere-dovere della pubblica amministrazione, esercitabile in qualsiasi momento, al fine di tutelare l'interesse pubblico sotteso alla corretta gestione della procedura di gara. Tale potere di riesame e di annullamento d'ufficio, previsto dall'ordinamento, costituisce un rimedio eccezionale e straordinario, che può essere legittimamente esercitato dalla stazione appaltante anche in pendenza di un giudizio promosso avverso l'aggiudicazione, qualora emergano elementi tali da rendere opportuna e doverosa la rimozione del provvedimento, a prescindere dalla fondatezza o meno delle censure dedotte in sede giurisdizionale. L'annullamento in autotutela determina, pertanto, la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, rendendo improcedibile il relativo ricorso, in quanto l'originario interesse all'annullamento del provvedimento di aggiudicazione risulta soddisfatto dalla stessa amministrazione. In tali ipotesi, il giudice amministrativo non può che prendere atto della sopravvenuta improcedibilità del ricorso, senza poter entrare nel merito delle questioni dedotte, essendo precluso ogni ulteriore esame sulla legittimità del provvedimento annullato.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/02/2017

N. 02000/2017 REG.PROV.COLL.

N. 10119/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10119 del 2016, proposto da:
Exitone s.p.a., in proprio e nella qualità di mandataria del costituendo RTI con Dedalus s.p.a. e Lutech s.p.a., mandanti, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo, in Roma, viale Parioli 59;

nei confronti di

Consip s.p.a., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo ((omissis)) in Roma, piazza Borghese, 3;

per l'annullamento

Almaviva s.p.a., in propr…

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