Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dall'art. 51, lett. f), della legge regionale n. 56 del 1980, che vieta qualsiasi opera di edificazione entro la fascia di 300 metri dal confine del demanio marittimo o dal ciglio più elevato sul mare fino all'entrata in vigore dei piani territoriali, ha carattere temporaneo e non può essere considerato un vincolo assoluto che impedisce il condono edilizio ai sensi della legge n. 47 del 1985 e successive modificazioni. Pertanto, una volta venuta meno l'efficacia di tale vincolo con l'approvazione del piano paesistico, la disciplina di riferimento per la valutazione della compatibilità paesaggistica ai fini del condono edilizio è quella del Piano Urbanistico Tematico per il Paesaggio (PUTT) della Regione Puglia, approvato con delibera della Giunta Regionale n. 1748 del 2000. La Soprintendenza, nel valutare la compatibilità paesaggistica di un intervento edilizio ai fini del condono, deve motivare adeguatamente la propria decisione in base alle specifiche prescrizioni di tutela previste dal PUTT, senza limitarsi a considerazioni generiche sull'impatto paesaggistico. Inoltre, la Regione, nell'individuare ulteriori contesti da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia e valorizzazione ai sensi dell'art. 143, comma 1, lett. e), del d.lgs. n. 42 del 2004, può stabilire una disciplina autorizzatoria autonoma, sottratta all'esame dell'organo statale.