Cassazione penale Sez. II sentenza n. 540 del 9 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:540PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non deve sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma limitarsi a verificare se la motivazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le censure proposte si risolvono nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito, superando i limiti cognitivi della Corte di cassazione, che deve far riferimento solo all'eventuale mancanza, illogicità o contraddittorietà della motivazione. In tali casi, il ricorrente deve essere condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Libe - Presidente

Dott. DIDOMENICO Vincenzo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato Pappalardo Salvatore, quale difensore di:

Me. An. (n. il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania, in data 25/09/2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Alfredo Montagna, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 09/09/2008, il Giu…

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