Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16669 del 30 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16669PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., è configurabile quando siano provati, sulla base di elementi concreti e specifici, l'esistenza di un sodalizio criminoso caratterizzato dai requisiti di cui al citato articolo, nonché il contributo effettivo e consapevole del singolo imputato al perseguimento degli scopi dell'associazione, attraverso il suo inserimento organico e la sua partecipazione attiva alle attività del gruppo. La responsabilità penale per il reato associativo non può essere desunta da meri sospetti o indizi generici, ma richiede una motivazione puntuale e logicamente argomentata che dia conto, in modo chiaro e privo di lacune, della ricostruzione probatoria posta a fondamento della pronuncia di condanna. Analogamente, la responsabilità per i reati-fine dell'associazione, quali l'estorsione aggravata, deve essere ancorata a specifici elementi di prova che dimostrino il contributo causale dell'imputato alla realizzazione di tali delitti. Quanto al trattamento sanzionatorio, il giudice è tenuto a verificare la disciplina applicabile ratione temporis, senza poter presumere la permanenza del reato associativo fino alla sentenza di primo grado, essendo tale permanenza rilevante ai soli fini processuali. Infine, il diritto di difesa impedisce che la parte possa dolersi di un vizio processuale cui essa stessa abbia concorso a dar causa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

2) DE. FE. ED. N. IL (OMESSO);

3) D. F. L. N. IL (OMESSO);

4) FR. AN. N. IL (OMESSO);

5) SP. CI. GI. N. IL (OMESSO);

6) BA. SA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5156/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 01/12/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE Arturo;

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.