Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31388 del 25 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31388PEN

Massima

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Il contesto relazionale e le circostanze in cui sono pronunciate le espressioni verbali, anche se potenzialmente offensive, devono essere valutati dal giudice di merito per determinare la loro effettiva portata lesiva della reputazione altrui, tenendo conto dell'evoluzione dei costumi e del linguaggio comune. Pertanto, l'ingiuria non può essere valutata in astratto, ma deve essere apprezzata nel suo concreto significato, considerando il rapporto tra i soggetti coinvolti, le dinamiche relazionali e il contesto fattuale in cui le parole sono state pronunciate. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, il quale è l'unico in grado di cogliere gli elementi contestuali necessari per determinare la reale offensività dell'espressione ingiuriosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

CA. SE., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/06/2007 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del sost. proc. dr. G. Izzo, che ha concluso chiedendo annullamento con rinvio perche' il fatto non e' punibile ai sensi dell'articolo 599 c.p., comm…

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