Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7275 del 14 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7275PEN

Massima

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L'attenuante della provocazione richiede lo stato d'ira, il fatto ingiusto altrui e il nesso di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzione tra esse. Tuttavia, l'evidente sproporzione tra la reazione e l'offesa rappresenta un parametro utile per valutare lo stato d'animo del reo, potendo rivelare sentimenti e stati psicologici diversi dallo stato d'ira. Pertanto, il giudice può legittimamente escludere l'attenuante quando, pur in presenza di un fatto ingiusto altrui, la condotta reattiva dell'imputato risulti macroscopicamente sproporzionata, denotando impulsi aggressivi e risentimento non ricollegabili causalmente all'offesa subita. Analogamente, il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato dal giudice con il riferimento alla gravità dei fatti e all'assenza di un sincero ravvedimento dell'imputato, senza necessità di esaminare analiticamente tutti gli elementi favorevoli prospettati dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 26/2011 CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI, del 11/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Francesco Iacoviello, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), all'esito del giudizio di secondo grado,…

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