Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16171 del 8 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:16171PEN

Massima

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Il reato di diffamazione di cui all'art. 595 c.p. richiede la comunicazione della notizia lesiva della reputazione altrui a più persone, non essendo sufficiente la mera pronuncia della stessa in presenza di una sola persona. Pertanto, affinché possa configurarsi il reato di diffamazione, è necessario che l'agente comunichi la notizia diffamatoria non solo direttamente a più soggetti, ma anche quando egli la riferisca ad una persona con l'intenzione che questa la trasmetta ad almeno un'altra persona, in modo che la notizia raggiunga effettivamente una pluralità di destinatari. La mera pronuncia della frase lesiva della reputazione altrui in un luogo pubblico, senza che sia provata la comunicazione a più persone, non integra gli estremi del reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 19/2009 GIUDICE DI PACE di NERETO, del 08/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 8.11.2011 il Giudice di p…

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