Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21312 del 1 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:21312PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione per delinquere di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 è soggetto alla presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della sola misura della custodia cautelare in carcere, ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p. Tale presunzione opera non solo nel momento di adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva, ma anche nelle successive vicende che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari, sicché solo fatti nuovi, anche se apprezzati congiuntamente a quelli originariamente esaminati, possono condurre alla sostituzione della misura con altra meno afflittiva. La prova contraria idonea a superare la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere deve risultare da specifici elementi di fatto che dimostrino lo scioglimento del gruppo criminoso o il recesso individuale e il ravvedimento del soggetto sottoposto alla misura, non essendo sufficiente la mera distanza del luogo di custodia domestica rispetto a quello di consumazione del reato. La valutazione della pericolosità sociale non si rapporta solo all'operatività dell'associazione o alla data ultima dei reati-fine, ma ha ad oggetto anche la possibile commissione di reati costituenti espressione della medesima professionalità e del medesimo grado di inserimento nei circuiti criminali che caratterizzano l'associazione di appartenenza, sicché il tempo trascorso è solo uno degli elementi rilevanti, e la mera rescissione del vincolo associativo non è di per sé idonea a far ritenere superata la presunzione relativa di attualità delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRANTI Donatella - Presidente

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. RICCI Anna - rel. Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/12/2021 del TRIBUNALE di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANNA LUISA ANGELA RICCI;
lette le conclusioni del Procuratore Generale, nella persona del sostituto Dr. ROMANO GIULIO, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza pronunciata a norma dell'articolo 310 c.p.p. il Tribunale di Catanzaro ha confermato quella del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanza…

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