Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19356 del 15 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19356PEN

Massima

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La sottrazione di un bene mobile altrui, approfittando di una momentanea disattenzione della vittima, integra l'aggravante della destrezza nel reato di furto, anche in assenza di eccezionali abilità tecniche, purché l'agente riesca a profittare con particolare abilità delle condizioni favorevoli alla fulminea azione, determinando un affievolimento dell'ordinario livello di vigilanza della persona offesa, senza che sia necessario il venir meno del rapporto di custodia e sorveglianza sulla cosa. Ai fini della configurabilità di tale aggravante, è sufficiente che l'agente approfitti di una qualunque situazione soggettiva od oggettiva che gli consenta di eludere la normale vigilanza dell'uomo medio, essendo irrilevante che la vittima si sia accorta immediatamente della sottrazione e sia riuscita a raggiungere prontamente il reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto l'11.7.2007 da:

Avv. Voltattorni Francesco, difensore di BO. Vi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Ancona del 27 febbraio 2007;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto Dr. Salzano Francesco, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Bo. Vi. era chiamato a rispon…

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