Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7185 del 14 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7185PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di potere, minaccia di escludere un privato da futuri affidamenti di lavori pubblici o di ritardare i pagamenti dovuti per prestazioni già eseguite, al fine di ottenere indebitamente denaro, commette il reato di concussione. Ciò anche qualora il pubblico ufficiale agisca in concorso con altri soggetti appartenenti alla medesima amministrazione, sfruttando la loro collaborazione per realizzare il disegno criminoso. In tali casi, sussistono i gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di reiterazione del reato, che giustificano l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, anche in considerazione della capacità del pubblico ufficiale di avvalersi della collaborazione di altri dipendenti pubblici per perseguire finalità illecite, a prescindere dalla titolarità di una specifica posizione dirigenziale all'interno dell'amministrazione. Le dichiarazioni delle persone offese, se coerenti, logiche e supportate da riscontri oggettivi, come le risultanze delle intercettazioni, possono costituire valido elemento indiziario, mentre le versioni alternative fornite dagli indagati, se contraddittorie e prive di riscontri esterni, possono essere ritenute inattendibili ai fini del giudizio sulla gravità indiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/09/2017 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito, per il ricorrente, l'avvocato (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa in…

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