Il danneggiamento di un bene di proprietà di un ente pubblico non economico, destinato al pubblico servizio, integra l'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p., a prescindere dalla specifica contestazione della circostanza aggravante, essendo sufficiente che l'imputato sia posto nelle condizioni di espletare pienamente la difesa sugli elementi di fatto integranti l'aggravante. Pertanto, il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. è procedibile d'ufficio, anche in assenza della contestazione dell'aggravante, qualora il bene danneggiato sia di proprietà di un ente pubblico e destinato al pubblico servizio. La Corte di Cassazione, in tali casi, è tenuta ad annullare la sentenza di proscioglimento e rinviare il procedimento ad altra Corte d'Appello affinché proceda al riesame della posizione dell'imputato, tenendo conto della sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p.