Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40212 del 15 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:40212PEN

Massima

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La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, idonei a giustificare l'applicazione di una misura cautelare, può essere desunta da concordi e univoche deposizioni testimoniali, anche se in contrasto con altre dichiarazioni, purché la motivazione del provvedimento cautelare dia adeguatamente conto delle ragioni che hanno indotto il giudice a ritenere attendibili le prime e a superare le seconde, in conformità ai canoni della logica e della non contraddittorietà. Il giudice di legittimità, nel vagliare il vizio di motivazione denunciato con ricorso per cassazione avverso il provvedimento del tribunale del riesame, è tenuto a verificare unicamente la congruenza della motivazione rispetto a tali parametri, senza poter riesaminare nel merito la valutazione delle risultanze probatorie compiuta dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PI. SA. N. IL (OMESSO);

2) CA. EN. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 179/2010 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 21/04/2000;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele;

sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 21 aprile 2010, il Tribunale del…

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