La decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per mancata stabile occupazione deve essere supportata da un'approfondita motivazione e da una rigorosa istruttoria, senza che possa essere riconosciuto alcun valore di fede privilegiata, fino a querela di falso, al rapporto informativo della Polizia municipale, in quanto tali comunicazioni non costituiscono atti pubblici certificativi ai sensi dell'art. 2699 c.c. L'eventuale insussistenza del requisito della stabile occupazione, in quanto destinata a privare l'interessato della fruizione di un bene essenziale, deve essere accertata in modo estremamente rigoroso, tenendo conto di tutte le giustificazioni addotte dall'assegnatario, senza limitarsi a riscontrare la situazione di fatto soltanto con sporadiche visite della polizia municipale in determinati orari. Il provvedimento di decadenza fondato su un'istruttoria carente e su una motivazione insufficiente deve essere annullato, in quanto viola il principio di proporzionalità e il diritto di difesa dell'interessato.