Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46522 del 10 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:46522PEN

Massima

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Il dolo alternativo nel tentato omicidio può essere desunto dalle modalità dell'azione, dalle caratteristiche e dalle modalità d'uso dell'arma contundente adoperata, dall'intensità e dalla forza di penetrazione del colpo, dalla sua direzione in parti vitali nonché dalla natura e dalla localizzazione delle lesioni. L'idoneità oggettiva dell'atto, valutabile a prescindere dagli effetti in concreto verificatisi, è integrata dalla potenzialità lesiva dell'utilizzo di una mazza da baseball metallica e dall'energia impressagli dall'agente. L'univocità dell'atto è comprovata dalla direzione del colpo, inferto al cranio, sede di funzioni vitali. Il giudice di merito può desumere l'esistenza del dolo omicidiario da una serie di regole di esperienza, la conformità alle quali - quando non sussistano circostanze di fatto che lascino ragionevolmente supporre che le cose sono andate diversamente da come vanno le cose materiali ed umane - è sufficiente per dimostrare l'animus necandi. La valutazione circa l'esistenza o meno dell'animus necandi costituisce il risultato di un'indagine di fatto, rimessa all'apprezzamento del giudice di merito, a base della quale può essere posto qualsiasi dato probatorio acquisito al processo, rilevante per tale profilo. L'aggravante dei futili motivi non sussiste quando la determinazione criminosa sia stata indotta da uno stimolo esterno di tale entità da potersi considerare, più che una causa determinante dell'evento, un mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento, come nel caso di una spedizione punitiva organizzata per vendicare una precedente aggressione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2286/2011 CORTE DI APPELLO di BOLOGNA, del 06/11/2015;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. ((omissis)), che chiedeva il rigetto del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 06/11/2015 la Corte di appello di Bologna, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Rimini del 18/11…

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