Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25854 del 22 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25854PEN

Massima

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Il dolo generico del delitto di incendio, ai sensi dell'art. 423 c.p., si configura quando l'agente agisce con la consapevolezza e la volontà di cagionare una combustione di non lievi proporzioni, tendente ad espandersi e non facilmente contenibile, a differenza del dolo specifico del delitto di danneggiamento seguito da incendio di cui all'art. 424 c.p., in cui l'incendio è contemplato come evento estraneo all'intenzione dell'agente. Pertanto, il discrimine tra le due fattispecie risiede nell'elemento psicologico del reato, che nel caso dell'art. 423 c.p. consiste nella volontà di cagionare un incendio di vaste proporzioni, mentre nel caso dell'art. 424 c.p. si ha solo la volontà di danneggiare mediante l'impiego del fuoco, senza la previsione di un incendio di rilevanti dimensioni. La valutazione dell'elemento soggettivo del reato deve essere effettuata sulla base di tutti gli elementi di fatto, come lo stato dei luoghi, la natura dei materiali coinvolti e le abitudini dell'agente, che possono dimostrare la consapevolezza delle conseguenze della propria condotta. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se la motivazione di quest'ultimo è logica e coerente con le risultanze processuali, non essendo consentita una nuova valutazione degli elementi di fatto. Analogamente, la determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio, se congruamente motivato, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LA POSTA Lucia - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3978/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 04/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DI GIURO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Aniello Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 04/02/15 la Corte di appello di Palermo confermava la pronuncia di primo grado del G.u.p. …

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