Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33216 del 25 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:33216PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione della gravità del quadro indiziario ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, come la custodia in carcere, può fondarsi sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, purché siano adeguatamente motivate la sua attendibilità soggettiva e l'intrinseca attendibilità delle sue dichiarazioni, anche sulla base di riscontri esterni, quali elementi di conoscenza tra l'indagato e il collaboratore, la storia criminale dell'indagato, le caratteristiche fisiche dello stesso e il contenuto di intercettazioni e missive, i quali, valutati complessivamente, possono corroborare l'attendibilità del collaboratore e la ricostruzione del suo apporto all'attività del gruppo criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 211/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 14/03/2014;

sentitala relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

I Con ordinanza del 14/03/2014 il Tribunale di Lecce il Tribunale di Lecc…

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