Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7928 del 26 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:7928PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del sindacato di legittimità sui provvedimenti cautelari, è tenuto a verificare la congruità e logicità della motivazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter procedere a una nuova valutazione del compendio probatorio, salvo il riscontro di vizi logici o giuridici. La presunzione di pericolosità sociale connessa al titolo del reato ascritto, unitamente alla gravità dello stesso e all'operatività della consorteria criminale di riferimento, costituiscono elementi idonei a fondare la prognosi di attuale pericolo di reiterazione del reato, in assenza di fattori contrari prospettati dal ricorrente. In tali ipotesi, il giudice di legittimità non può sindacare la scelta della misura cautelare più grave, in quanto rientrante nella discrezionalità del giudice di merito, purché sorretta da adeguata e logica motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CHIEFFI Severo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bo. Ma. , n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 24 settembre 2009 - GIP del Tribunale di Milano;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Maurizio Barbarisi;

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Dr. Delehaye Enrico, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con ordinanza in data 24 settembre 2009, il Giudice per le indagini preliminari del T…

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