Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39323 del 18 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:39323PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere, pur essendo la più grave tra quelle previste, può essere legittimamente disposta dal giudice solo quando risulti strettamente necessaria e proporzionata rispetto alle esigenze cautelari da soddisfare, tenuto conto di tutti gli elementi concreti del caso, quali la durata della misura già eseguita, l'incensuratezza dell'indagato, l'assenza di ulteriori condotte abusive dopo la denuncia, la mancanza di referti attestanti lesioni della persona offesa e il suo eventuale allontanamento dalla residenza comune. Il giudice deve altresì valutare la condotta tenuta dall'indagato durante la detenzione, il suo reinserimento sociale e lavorativo, nonché la possibilità di applicare misure meno afflittive idonee a soddisfare le esigenze cautelari, evitando di disporre la custodia in carcere in modo sproporzionato rispetto alle finalità preventive. Il diritto di difesa dell'indagato implica che il giudice consideri anche la sua scelta di sottoporsi o meno a un trattamento riabilitativo durante la detenzione, senza che ciò possa essere valutato negativamente. Pertanto, il giudice è tenuto a effettuare un'attenta e ponderata valutazione di tutti gli elementi concreti del caso, al fine di accertare la sussistenza e l'attualità delle esigenze cautelari che giustificano l'adozione della misura più grave, evitando di disporla in modo sproporzionato rispetto alle finalità preventive e al rispetto dei diritti fondamentali dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/5/2022 del Tribunale di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di L'Aquila ha respinto l'appello proposto avverso l'ordinanza con la quale il …

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