Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 19450 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:19450SENT

Massima

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Le opere abusive di nuova costruzione realizzate in aree sottoposte a vincoli paesaggistici, ambientali o di altra natura, anche se conformi alle norme urbanistiche e agli strumenti urbanistici vigenti al momento della presentazione dell'istanza di condono, non sono in alcun modo suscettibili di sanatoria edilizia, in applicazione della disciplina speciale di cui all'art. 32, commi 26 e 27, del d.l. n. 269/2003, convertito in l. n. 326/2003, e dell'art. 3, comma 1, lettera b), della legge regionale del Lazio n. 12/2004. Ciò in quanto la normativa in materia di condono edilizio prevede una disciplina più restrittiva per gli "abusi maggiori" realizzati in aree vincolate, escludendone la possibilità di sanatoria, a prescindere dalla conformità urbanistica degli interventi e dalla natura relativa o assoluta del vincolo. L'amministrazione è pertanto tenuta a rigettare l'istanza di condono in presenza di tali presupposti, senza dover procedere ad alcuna valutazione di compatibilità dell'opera con il vincolo, essendo il diniego un atto dovuto. Inoltre, ai fini dell'esame della domanda di condono, rileva la normativa vigente al momento della conclusione del procedimento, a prescindere dal fatto che il vincolo sia stato imposto successivamente alla realizzazione dell'abuso e alla presentazione dell'istanza di sanatoria. La motivazione del provvedimento di diniego è adeguatamente soddisfatta con l'indicazione dell'abuso accertato e del riferimento alla violazione della norma ostativa alla sanatoria, senza necessità di ulteriori specificazioni.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/12/2023

N. 19450/2023 REG.PROV.COLL.

N. 11426/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11426 del 2014, proposto da ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 24;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'((omissis)), domiciliataria
ex lege
in Roma, via Tempio di Giove, 21, e dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

della d.d. n. 784 del 08.05.14 avente ad oggetto la reiezione dell'istanza d…

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