Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25411 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25411PEN

Massima

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Il falso ideologico e materiale commesso mediante contraffazione di documenti di identità e sigilli pubblici, anche al fine di procurarsi ingiusti profitti, integra gravi reati contro la fede pubblica e il patrimonio, che denotano spiccate attitudini delinquenziali del reo e giustificano l'applicazione della recidiva specifica e reiterata, con conseguente aggravamento della pena, anche in assenza di denuncia della parte offesa. Ciò in quanto l'apposizione della fotografia dell'imputato sui documenti contraffatti, nonché la sua presentazione fisica presso gli istituti di credito e le concessionarie per formalizzare le false pratiche a suo vantaggio, dimostrano inequivocabilmente la sua diretta responsabilità, a prescindere dall'eventuale coinvolgimento di altri soggetti. Il giudice di merito, pertanto, non è tenuto a disporre ulteriori accertamenti probatori, essendo sufficienti gli elementi già acquisiti per fondare il giudizio di colpevolezza, salvo che non emerga l'assoluta necessità di integrare l'istruttoria. Inoltre, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è giustificato dalla gravità dei fatti commessi e dalla maggiore capacità a delinquere del reo, desumibile dai suoi precedenti penali specifici, che rendono congrua l'applicazione della recidiva specifica e reiterata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2147/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 19/04/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 19 ap…

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