Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 4923 del 8 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4923PEN

Massima

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Il provvedimento di custodia cautelare in carcere può essere revocato quando, successivamente alla sua emissione, vengano meno le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'adozione, in quanto il giudice è tenuto a valutare costantemente la permanenza dei presupposti che legittimano la restrizione della libertà personale, anche in relazione a sopravvenuti mutamenti della situazione di fatto. Pertanto, la rimessione in libertà dell'indagato, intervenuta dopo la presentazione del ricorso avverso l'ordinanza di rigetto dell'istanza di riesame, determina la sopravvenuta mancanza di interesse al ricorso, con conseguente declaratoria di inammissibilità dello stesso e condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, senza obbligo di versamento di somme in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 406/2011 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 31/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS) propose ricorso tramite difensore, con atto del 10 maggio…

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