Cassazione penale Sez. III sentenza n. 960 del 13 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:960PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico si configura quando l'imputato attesta falsamente in un atto pubblico (come una domanda di definizione di illeciti edilizi) circostanze non veritiere, anche se tali dichiarazioni non siano state determinanti ai fini del provvedimento amministrativo adottato. La responsabilità penale per il reato di falso può essere affermata sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova, tra cui la testimonianza di un soggetto informato e disinteressato sui fatti, la quale sia logicamente e adeguatamente motivata dal giudice di merito. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare eventuali cause di non punibilità sopravvenute, come la prescrizione del reato, maturata successivamente alla sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 8618/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 07/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO PEZZELLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per l'inammissibilita' del proposto ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

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