L'occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di un esercizio commerciale di somministrazione di alimenti e bevande comporta, oltre alla sanzione pecuniaria prevista dal Codice della Strada, anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio per un periodo non inferiore a cinque giorni, ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009. Tale sanzione accessoria della chiusura è autonoma e distinta dalla sanzione pecuniaria, perseguendo finalità di tutela della pubblica fruibilità delle aree urbane e di contrasto all'abusivismo commerciale, a prescindere dall'esito del procedimento sanzionatorio di natura pecuniaria. Il titolare dell'esercizio commerciale risponde in via indiretta, ai sensi dell'art. 2049 c.c., per l'occupazione abusiva posta in essere dai propri dipendenti nell'esercizio delle loro mansioni, non potendo invocare la propria assenza al momento dei fatti per escludere la responsabilità. Il giudicato formatosi in sede civile o penale non vincola il giudice amministrativo nella valutazione dei presupposti per l'adozione della sanzione accessoria della chiusura, in ragione dell'autonomia dei rispettivi giudizi.