Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35759 del 20 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:35759PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti si configura quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e continuativo tra i partecipi, caratterizzato da un programma criminoso comune, dalla predisposizione di mezzi e risorse per la realizzazione delle condotte illecite e dalla definizione di ruoli e compiti all'interno del sodalizio. La responsabilità del singolo partecipante può essere desunta non solo dalle sue condotte materiali di concreta attuazione del programma criminoso, ma anche dalla sua consapevole e volontaria ingerenza nell'organizzazione, dalla conoscenza del linguaggio convenzionale utilizzato dal gruppo, dall'adozione di cautele e prudenze denotanti la consapevolezza dell'illiceità delle attività, nonché dalla sua intercambiabilità con altri membri dell'associazione, a dimostrazione della sua affidabilità e permanente disponibilità a svolgere incarichi per conto del sodalizio. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere provata la partecipazione dell'imputato all'associazione sulla base di un complessivo quadro indiziario, anche in assenza di una prova diretta della sua adesione al pactum sceleris, purché tale quadro risulti logico, coerente e adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Torino in data 12/03/2015;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Gastone Andreazza;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI F., che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e (OMISSIS) hanno proposto ricorso nei confronti della sentenza della Corte d'Appello …

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