Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1349 del 16 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:1349PEN

Massima

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Il reato di violenza privata di cui all'art. 610 c.p. richiede che la condotta minacciosa o violenta abbia l'effetto di costringere la persona offesa a fare, tollerare od omettere una condotta determinata, diversa dal comportamento in cui si esprime la violenza stessa. Pertanto, il delitto non è configurabile quando gli atti di violenza e di natura intimidatoria integrino essi stessi l'evento naturalistico del reato, ossia il "pati" cui la persona offesa è costretta. Ai fini della configurabilità del reato, è necessario che la condotta dell'agente sia idonea ed univoca a costringere la vittima a tenere un determinato comportamento, non essendo sufficiente la mera minaccia priva di tale finalità. Inoltre, la valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa e dei testimoni rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è sindacabile in cassazione solo in caso di manifesta illogicità, non essendo sufficiente la mera prospettazione di una ricostruzione alternativa dei fatti. Infine, la determinazione della pena, incluso il mancato riconoscimento di circostanze attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, se sorretta da adeguata motivazione e non frutto di mero arbitrio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/05/2021 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. EDUARDO DE GREGORIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TASSONE KATE.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Caltanisetta ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti dell'imputata, di condanna alla pena…

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