Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29899 del 23 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:29899PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di concorso in estorsione aggravata dalla finalità di avvalersi della forza di intimidazione di un'associazione mafiosa (art. 7 L. 203/1991) può essere legittimamente pronunciata nei confronti di un soggetto che, pur non essendo formalmente membro dell'associazione, abbia consapevolmente e attivamente partecipato all'attività estorsiva, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dai collegamenti della cosca mafiosa di riferimento. La prova di tale aggravante può essere desunta dalle dichiarazioni della persona offesa, dalle registrazioni dei colloqui intercorsi tra questa e gli imputati, nonché dai riferimenti espliciti fatti dagli stessi imputati all'appartenenza del gruppo criminale a una determinata organizzazione mafiosa. Inoltre, la mancata partecipazione dell'imputato ad una riunione preliminare finalizzata a pianificare l'attività estorsiva non esclude la sua responsabilità, qualora vi siano altri elementi probatori che dimostrino il suo consapevole e attivo coinvolgimento nel reato. Infine, lo stato di ebbrezza dell'imputato al momento della condotta intimidatoria non è idoneo a escludere la sua responsabilità, ove risulti provata la lucidità e la volontarietà delle sue azioni. La motivazione della sentenza di condanna, anche se conforme a quella di primo grado, deve essere autonomamente valutata dal giudice di legittimità, il quale può fare riferimento all'intero tessuto argomentativo costituito dalla sovrapposizione delle due pronunce.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Consigliere

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. CA. Fr. , nato a (OMESSO) l'(OMESSO);

2. CA. Ro. , nato a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 23.02.2006 dalla Corte di Appello di Catanzaro;

letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha conclus…

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