Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3793 del 25 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3793PEN

Massima

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Il concorso morale o materiale di un soggetto in un reato non può essere desunto da meri elementi indiziari o circostanze fattuali, ma richiede la prova certa e univoca del suo effettivo contributo causale alla realizzazione della condotta criminosa, non essendo sufficiente la mera presenza o vicinanza fisica al fatto. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale, deve attenersi a criteri di rigorosa prudenza e di stretta interpretazione delle risultanze probatorie, senza poter trarre deduzioni automatiche o presunzioni da elementi equivoci o suscettibili di diverse spiegazioni, dovendo escludere la sussistenza del concorso ogni qualvolta non sia raggiunta la prova piena e incontrovertibile del contributo causale del concorrente. Ove tale prova non sia raggiunta, il giudice è tenuto ad assolvere l'imputato con la formula "per non aver commesso il fatto", non potendo in alcun caso condannarlo per responsabilità meramente presunta o indiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), n. (OMISSIS) il (OMISSIS);
2) (OMISSIS), n. (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 118/15 della Corte d'appello di Trento del 25/03/2015;
resa nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), per articolo 392 c.p.;
esaminati gli atti e letti i ricorsi e il provvedimento decisorio impugnato;
udita in udienza pubblica la relazione del Consigliere, Dott. VILLONI O.;
udito il Pubblico Ministero in persona del So…

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