Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33084 del 25 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:33084PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può essere provato attraverso una pluralità di elementi indiziari, anche di natura dichiarativa, che dimostrino in modo convergente l'effettiva appartenenza dell'imputato all'associazione criminale e la sua attiva partecipazione alle attività illecite del sodalizio, senza che sia necessario il riscontro di singoli episodi criminosi specificamente contestati. La prova della partecipazione può fondarsi su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, purchè assistite da elementi di riscontro esterni che ne confermino l'attendibilità, nonché su condotte dinamiche e concludenti dell'imputato, quali la sua presenza a cerimonie di affiliazione, il suo coinvolgimento in attività illecite del gruppo, il suo ruolo di controllo e gestione di attività economiche di interesse dell'associazione. Ai fini della determinazione della pena, nel caso in cui l'imputato abbia ricoperto un ruolo di capo o organizzatore dell'associazione mafiosa in un primo periodo, per poi assumere una posizione di mero partecipe in epoca successiva, deve applicarsi la sanzione più grave tra quella prevista per il reato di partecipazione semplice e quella prevista per il reato di partecipazione qualificata, in applicazione del principio del trattamento sanzionatorio più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sui ricorsi proposti da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/04/2018 della Corte di Appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dott. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Pirrelli Francesca Romana, che ha chiesto dichiararsi l'inammi…

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