Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48816 del 5 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:48816PEN

Massima

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Il concorso nel reato sussiste ogni qualvolta l'agente partecipi in qualsiasi modo alla realizzazione dell'illecito, anche quando con la propria presenza agevoli o rafforzi il proposito criminoso altrui. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità concorsuale, è tenuto ad esaminare tutti gli elementi probatori a sua disposizione, fornendone una corretta interpretazione e una motivazione logica e convincente, che dia conto di tutte le deduzioni delle parti. La motivazione può essere espressa, implicita o per relationem, purché sia adeguata a sorreggere la decisione assunta. Anche in sede di giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e attenuanti, il giudice può fornire una motivazione implicita, desumibile dalla complessiva valutazione della gravità della condotta e della personalità dell'imputato. Il sindacato del giudice di legittimità sulla motivazione è limitato al controllo della logicità e della coerenza della stessa, senza possibilità di una nuova valutazione del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GENTILE D. - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2235/2006 CORTE APPELLO di CATANIA, del 02/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Letti i motivi ed il ricorso proposto.

CONSIDERATO IN FATTO

(OMISSIS).

Ricorre per cassazione avv…

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