Il diritto di legittima difesa, anche putativa, non può essere invocato quando l'aggressione è cessata e il pericolo di offesa ingiusta non è più attuale, essendo necessario che la reazione sia proporzionata all'offesa subita e non meramente pretestuosa. L'attenuante della provocazione richiede che la reazione del reo, pur non dovendo essere proporzionata all'offesa, sia adeguata allo stato d'animo provocato dall'altrui condotta, mentre l'attenuante del risarcimento del danno presuppone un'effettiva, integrale e volontaria riparazione del pregiudizio cagionato. L'infermità mentale totale, che esclude la capacità di intendere e di volere, deve essere accertata sulla base di elementi clinici e psichiatrici obiettivi, non potendo essere desunta da mere dichiarazioni assertive di parte. La motivazione sulla determinazione della pena è adeguata quando il giudice, anche in modo sintetico, dia conto di aver considerato i criteri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica esposizione.