Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37018 del 14 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37018PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata sussiste quando l'agente, mediante artifizi e raggiri idonei a indurre in errore la persona offesa, la induce a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio danno, a prescindere dal fatto che sia stato l'imputato a mettersi in contatto con la vittima, essendo sufficiente che la struttura commerciale predisposta dall'agente sia di per sé idonea a ingannare il soggetto passivo. Le dichiarazioni della persona offesa, se sottoposte a un attento controllo di credibilità oggettiva e soggettiva, possono costituire fonte di prova autonoma, senza necessità di riscontri esterni, quando non sussistano elementi che inducano a dubitare della loro attendibilità. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità, se sorretto da adeguata e congrua motivazione esente da vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. NA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 144/2011 CORTE APPELLO di GENOVA, del 19/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio e, in relazione, per il rigetto del ricorso;

Udito …

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