Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24240 del 6 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24240PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della persistenza delle esigenze cautelari, può essere desunto dalla gravità dei precedenti penali dell'indagato, dalla condanna già riportata per i fatti in esame e dalla mancanza di significative novità rispetto al pregresso giudicato cautelare, senza che il mero decorso del tempo o la generica invocazione della condotta processuale dell'imputato siano di per sé elementi decisivi per escludere tale pericolo, in presenza della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. La valutazione sulla persistenza delle esigenze cautelari, effettuata dal giudice di merito sulla base di elementi non manifestamente illogici, non può essere sindacata in sede di legittimità, ove il ricorso per cassazione non denunci la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione, ma si risolva in una mera diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14-12-2022 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Fabio Zunica;
lette le conclusioni rassegnate dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Seccia Domenico A. R., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10 ottobre 2022, il G.I.P. presso il Tribunale di Cata…

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