Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23438 del 15 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23438PEN

Massima

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Il reato di riciclaggio di cui all'art. 648-bis c.p. si configura quando la condotta dell'agente è idonea a ostacolare l'identificazione della provenienza illecita del bene, attraverso operazioni che realizzano un abile infingimento per sottrarre il versamento di denaro, beni o altre utilità a una verifica sulla loro origine delittuosa. Pertanto, la mera presentazione di documenti di identità falsi intestati al beneficiario effettivo di un assegno di provenienza delittuosa, al fine di incassare l'importo, non integra gli estremi del reato di riciclaggio, in quanto tale condotta non risulta idonea a ostacolare l'identificazione della provenienza illecita del titolo di credito, essendo agevole risalire all'origine dell'assegno e al suo legittimo titolare. In tali casi, ricorrendo gli altri elementi costitutivi, la condotta può invece integrare il reato di ricettazione di cui all'art. 648 c.p., in cui l'elemento soggettivo è caratterizzato dal dolo specifico di lucro, a differenza del dolo generico richiesto per il riciclaggio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. SP. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/04/2003 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di SASSARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. ZAPPIA PIETRO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento dell'impugnata sentenza con rinvio, qualificato il reato di riciclaggio come ricettazione.<…

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