Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5586 del 5 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5586PEN

Massima

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Il reato di falso in atto pubblico, anche se commesso dal privato ai sensi dell'art. 482 c.p., è un reato di pericolo che non richiede il dolo specifico di nuocere o ingannare, essendo sufficiente la coscienza e volontà di alterare la verità contenuta nell'atto pubblico. Pertanto, il reato sussiste anche quando il falso sia stato commesso con la certezza di non produrre alcun danno o di non realizzare indebiti vantaggi, poiché l'oggettività giuridica del reato di falso consiste nella lesione della pubblica fede e non nell'offesa di altro bene, pubblico o privato. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva la mera esibizione agli organi competenti di una falsa revisione, ma l'apposizione sul libretto di circolazione della falsa impronta della Motorizzazione Civile, volta a far apparire adempiute le formalità di revisione, integrando i reati di cui agli artt. 476, 482 e 469 c.p. Inoltre, in tema di ricorso per cassazione, quando vi è una "doppia pronuncia conforme" di condanna, l'eventuale vizio di travisamento della prova può essere rilevato in sede di legittimità solo se il ricorrente rappresenta, con specifica deduzione, che l'argomento probatorio asseritamente travisato è stato per la prima volta introdotto come oggetto di valutazione nella motivazione del provvedimento di secondo grado. Infine, il motivo di ricorso in cassazione deve contenere una critica argomentata al provvedimento impugnato, non essendo sufficiente la mera riproduzione del motivo d'appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 455/2010 CORTE APPELLO di LECCE, del 06/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Gaetano Marotta, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 6 giugno 2013 la Corte di …

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