Il vincolo paesaggistico impone il previo ottenimento dell'autorizzazione per la realizzazione di opere edilizie, la cui mancanza integra una contravvenzione punibile ai sensi del Decreto Legislativo n. 42 del 2004, art. 181, comma 1. Tuttavia, tale reato contravvenzionale si estingue per prescrizione, decorso il termine quinquennale dalla commissione del fatto, senza che sia necessario procedere ad ulteriori accertamenti sulla responsabilità dell'imputato, essendo sufficiente la mera constatazione della sussistenza dei presupposti per l'applicazione della causa estintiva. Pertanto, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione, senza rinviare il procedimento, anche in presenza di vizi di motivazione della sentenza impugnata, in quanto l'annullamento con rinvio risulterebbe incompatibile con il principio dell'immediata applicabilità della causa estintiva. La riqualificazione del fatto come contravvenzione ai sensi dell'art. 181, comma 1, del Codice dei beni culturali e del paesaggio, consegue alla declaratoria di illegittimità costituzionale della più grave fattispecie prevista dal comma 1-bis dello stesso articolo.