Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25208 del 23 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25208PEN

Massima

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Il concorso nel reato di violazione dei sigilli può essere attribuito anche all'esecutore materiale dei lavori abusivi, qualora emerga la sua consapevolezza di proseguire l'attività edilizia nonostante i sigilli apposti, come desumibile da elementi probatori quali la presentazione di una domanda di condono. Inoltre, il falso contenuto in una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, relativa all'abusiva edificazione, integra il reato di falso ideologico, a prescindere dall'abolizione dell'obbligo di autenticazione della sottoscrizione, in quanto la rilevanza penale attiene al contenuto mendace della dichiarazione e non alla sola formalità dell'autenticazione. L'inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza dei motivi non consente di dichiarare la prescrizione maturata dopo la decisione impugnata, comportando l'obbligo di pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in assenza di ipotesi di carenza di colpa del ricorrente nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gh. Va. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli del 30 giugno del 2009;

Udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

sentito il procuratore generale nella persona del dott. ((omissis)), il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

La Corte d'appello di Napoli,con sentenza del 30 giugno del 2009, in parziale riforma di quel…

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