La concessione di occupazione di suolo pubblico (OSP) in aree della città storica soggette a vincolo di tutela ai sensi del d.lgs. n. 490/1999 e del d.lgs. n. 42/2004 è legittimamente disdetta dall'amministrazione comunale in applicazione di un piano di massima occupabilità (PMO) adottato ai sensi della disciplina regolamentare comunale, senza che ciò comporti violazione del principio di affidamento o degli obblighi procedimentali. L'inclusione di una specifica area, come Largo Corrado Ricci, nel perimetro di applicazione del PMO è legittima ove tale area risulti ricompresa nell'ambito della "città storica" tutelata ai sensi della normativa sui beni culturali, a prescindere dalla sua eventuale classificazione come "salotto della città" soggetto a speciale disciplina di pianificazione unitaria. La disdetta della concessione OSP, in tal caso, costituisce mera esecuzione della pianificazione comunale, senza necessità di una puntuale motivazione ulteriore rispetto al richiamo al PMO adottato. Il mancato rispetto di un termine meramente ordinatorio fissato dalla stessa amministrazione per l'adozione del PMO non determina l'illegittimità di quest'ultimo. L'amministrazione può legittimamente disporre lo sgombero dell'occupazione abusiva di suolo pubblico in forza dei poteri di autotutela esecutiva riconosciuti per i beni demaniali, senza necessità di previo avviso di avvio del procedimento.